James Sacré è nato in Francia a Cougou, frazione di Saint-Hilaire-des-Loges (Vandea) il 17 maggio del 1939. Trascorre la sua infanzia e adolescenza nella fattoria di famiglia nel Dipartimento della Vandea. Dopo essere stato per alcuni anni maestro di scuola, decide di partire nel 1965 alla volta degli Stati Uniti dove prosegue i suoi studi in Lettere. Insegna allo Smith College nello Stato del Massachusetts. Compie numerosi viaggi e soggiorni in Europa (Francia e Italia), e in Nordafrica (Tunisia e Marocco). Nel 2001, rientra in Francia e si stabilisce a Montpellier. Nella sua cinquantennale carriera, iniziata nel 1966 con la comparsa della sua prima raccolta poetica La Femme et le violoncelle (J. C. Valin Éditeur, 1966), James Sacré ha pubblicato più di cinquanta volumi per importanti case editrici francesi (Le Seuil, Gallimard, André Dimanche, Tarabuste, Le Castor astral, etc.). Nel 1988 ottiene il prestigioso “Prix Guillaume Apollinaire” per il libro Une fin d’après-midi à Marrakech (André Dimanche). Tra le sue numerose raccolte edite, ricordiamo Cœur élégie rouge (Le Seuil, 1972), Un brabant double avec des voiles (Nane Stern, 1977), Figures qui bougent un peu (Gallimard, 1978), L’Amour mine de rien (Encre / Recherches, 1980), La Solitude au restaurant (Tarabuste, 1987), Comme en disant c’est rien, c’est rien (Tarabuste, 1991), Si peu de terre, tout (Éditions Le Dé bleu, 2000), L’Amérique un peu (Trait-d’union, 2000), Mouvementé de mots et de couleurs, fotografie di Lorand Gaspar, Édition Le Temps qu’il fait, 2003), Les Mots longtemps, qu’est-ce que le poème attend ? (Tarabuste, 2004), e le recenti Tissus mis par terre et dans le vent (Le Castor astral, 2010), America solitudes (André Dimanche, 2011), Parler avec le poème (Éditions la Baconnière, 2013). Nel gennaio del 2016, appare da Gallimard Figures qui bougent un peu et autres poèmes, una ricca antologia celebrativa. La poesia di James Sacré è animata da un desiderio di apertura e di calore, di copresenza felice con l’altro. Cerca una maniera felice di stare insieme, che lascia scorrere dolcemente il tempo. Una delle sue raccolte preferite è Viens, dit quelqu’un (André Dimanche, 1996), in cui parla di un matrimonio celebrato nel Maghreb.
Sacré James
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