Nato a Beirut il 28 settembre del 1929, Salah Stétié è uno dei massimi poeti e saggisti contemporanei. La sua produzione, in francese, è tradotta nelle principali grandi lingue europee e in arabo. Ex ambasciatore del Libano (all’Unesco, nei Paesi Bassi, in Marocco, poi Segretario generale del Ministero degli Esteri), è l’autore di una cinquantina di libri. La sua opera è stata coronata da numerosi premi, fra cui il “Grand Prix de la Francophonie de l’Académie française”, il “Grand Prix européen de poésie” di Smederevo (Serbia) e il “Grand Prix international des Biennales internationales” di Liegi (Belgio). Legato a molti scrittori fondamentali del Novecento, fra i quali Pierre Jean Jouve, Henri Michaux, André Pieyre de Mandiargues, René Char, André Du Bouchet, Yves Bonnefoy, Schehadé, Ungaretti, Gascoyne, etc., ha inoltre collaborato con artisti del calibro di Ubac, Alechinsky, Tapiès, Zao Wouki, Richard Texier, Lad Kijno, Jean Cortot, Alexandre Hollan, etc. nella realizzazione di libri d’arte. Tra le sue opere recenti, ricordiamo En un lieu de brûlure (Robert Laffont, 2009), che include tutte le raccolte di Salah Stétié apparse da Gallimard, una serie di novelle Le Chat couleur (Fata Morgana, 2014), la sua ultima silloge lirica L’Être (Fata Morgana, 2014), e le sue memorie L’Extravagance (Robert Laffont, 2014). (Foto di © Caroline Fourgeaud-Laville)
Stétié Salah
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